Punto e a Capo sui Social

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Chi Siamo

Associazione Punto e a Capo APS

Direttivo

Presidente: Isabella Pedace

Vicepresidente: Antonella Urso

CDACanonaco Roberta, Celestino Patrizia, Straface Rosina, Arena Pugliese Italia

Punto e A Capo APS

“Punto e a Capo” APS è un’associazione di genitori e tutori di persone con sindrome di Down costituita a Cosenza il 05/01/2018 . Si prefissa inoltre di essere un punto di riferimento per genitori, operatori socio- sanitari e tutti coloro che sono interessati alla sindrome di Down.

 

Gli scopi dell’associazione sono:

  • Diffusione di informazioni inerenti la sindrome di Down;
  • Supporto alle famiglie nella fase iniziale dell’accettazione;
  • Sostegno alle famiglie per il raggiungimento di un buon grado di scolarizzazione e inclusione scolastica degli alunni con sindrome di Down;
  • Promozione di iniziative volte a favorire l’inserimento sociale e lavorativo delle persone con sindrome di Down;
  • Divulgare informazioni sulla sindrome di Down, favorendo la formazione e l’aggiornamento degli operatori delle strutture pubbliche e private;
  • Promozione di iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti delle persone con sindrome di Down;

La base associativa di “Punto e a Capo” APS vuole farsi portavoce dei principi generali della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, approvata il 13 dicembre 2006 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Con la Legge del 3 marzo 2009, n.18 l’Italia ratifica la Convenzione Onu ed anche il Protocollo Opzionale. 

 

I principi generali della Convenzione sono:

  • Il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone;
  • La non discriminazione;
  • La piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società;
  • Il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa;
  • La parità di opportunità;
  • L’accessibilità;
  • La parità tra uomini e donne;
  • Il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità.

 

La Convenzione infatti vuole combattere proprio gli ostacoli, le barriere e i pregiudizi, profondamente radicati nella cultura, nelle pratiche e nelle politiche delle Comunità, definendo una nuova politica per le persone con disabilità ed intervenendo in tutti i campi della vita; dal diritto alla vita, alla partecipazione a tutti i contesti sociali in condizione di inclusione sociale, fino al diritto alla vita privata, autonoma e indipendente.

 

Il modello di disabilità basato sui diritti umani porta alla consapevolezza che le persone con disabilità hanno lo stesso diritto di tutte le altre di “vivere la società” e che affinché tale diritto sia garantito è necessario da un lato sostenerle nell’acquisizione di autonomia, autodeterminazione ed indipendenza  (soprattutto tramite l’accesso ad un processo di abilitazione e riabilitazione precoce ed efficace, ma anche tramite i necessari supporti, sostegni e servizi) e dall’altro agire sulla società affinché si modifichi  tenendo conto delle diversità umane (di cui le disabilità sono espressione) in maniera tale da consentire a tutti i suoi membri di parteciparvi in maniera attiva in condizioni di pari opportunità (inclusione sociale).